Nel moderno allevamento canino è sempre maggiore l’esigenza dell’intervento del veterinario nel settore riproduttivo, sia per risolvere problemi patologici, sia per gestire correttamente gli accoppiamenti in modo da ottenere più facilmente esiti positivi. È infatti frequente che l’allevatore decida di far riprodurre le proprie femmine con soggetti molto richiesti, o che risiedono a distanza, rendendo necessaria una pianificazione dell’accoppiamento o dell’eventuale inseminazione artificiale con seme conservato e trasportato. Il punto di partenza per raggiungere tali obiettivi è quello di conoscere e riconoscere le varie fasi del ciclo estrale della cagna, per trovare i giorni di massima fertilità.
Il ciclo estrale della cagna può essere suddiviso in quattro fasi: proestro, estro, diestro e anestro.
Per calcolare il giorno del’ovulazione dovremmo affidarci al picco dell’LH. Infatti, solamente l’LH ci dice in maniera precisa ed esatta il momento dell’ovulazione, ma ha due problemi: ha un’emivita di poche ora (dovrebbe essere testato mattina e sera ogni giorno) ed non esistono laboratori che testino l’LH canino.
Mentre In tutte le specie animali, prima si ha il picco degli estrogeni con l’ovulazione e poi si ha l’innalzamento del progesterone, nella cagna, invece, il progesterone comincia a salire prima che gli estrogeni comincino a scendere. Tutto ciò ci permette, attraverso il dosaggio del progesterone, di individuare in maniera indotta l’ovulazione ed il periodo di massima fertilità per la cagna.
Pertanto si cerca di programmare l’accoppiamento ad almeno due giorni dall’ovulazione, che in media vengono raggiunti con valori di progesterone compresi fra 15 e 20 μg/ml, anche fino a 25 μg/ml. Ricordando che gli ovuli, una volta maturi, restano vitali per almeno 2-3 giorni.
Perciò, di solito, si aspetta almeno 8 giorni dall’inizio del calore prima di fare il primo dosaggio del progesterone e poi, se la cagna è regolare, con almeno 3 dosaggi del progesterone si arriva alla determinazione dei giorni di massima fertilità.
L’Ambulatorio è dotato di un analizzatore automatico del progesterone nel siero della Cagna, che riesce a dosare l’ormone attraverso la tecnica della fluorescenza immuno-enzimantica.In pratica, al siero in esame vengono aggiunti degli speciali anticorpi, che si legano alle singole molecole di progesterone e che per reazione enzimatica emettono delle radiazioni luminose, che vengono captate e lette dall’ottica della macchina. Tutto ciò, permette alla macchina, attraverso uno speciale algoritmo matematico, di dare una lettura statisticamente molto vicina alla concentrazione ematica reale del progesterone.
L’analizzatore, in dotazione all’Ambulatorio, è l’AIA® 360 della TOSOH, una ditta giapponese che rifornisce molti laboratori di ospedali umani. La macchina, attraverso degli studi internazionali, è stata paragonata con quelle che usano la metodica CLIA (al momento attuale ritenuta la migliore in assoluto) ed ha dimostrato una altissima corrispondenza nella determinazione dei valori fra le due macchine (r²=0.978). Inoltre l’AIA® 360 si è dimostrata attendibile nella lettura anche in presenza di sieri emolitici. Quindi risulta essere molto precisa e corretta nei suoi risultati.